Dante e la libertà
di Giovanni Falagario
Libertà va cercando
Luciano Canfora, Dante e la libertà, edizioni Solferino Milano 2023
Sto leggendo un avvincente saggio di Luciano Canfora. Questi è professore emerito di letteratura greca all’Università di Bari.
Il docente ha scritto un interessante testo sulla Divina Commedia di Dante Alighieri. Non è la prima volta che scrive di letteratura italiana. Canfora, oltre ad essere un docente eccelso, è un raffinato intellettuale. Non da adesso i suoi interventi pubblici e i suoi scritti spaziano dalla letteratura (italiana, greca, latina e non solo) alla storia e alla filosofia. Sono preziosi i suoi studi sul concetto filosofico di “democratica ” nei millenni. Ha parlato dello stato di Atene, da Dracone a Solone, ha parlato di Roma classica e dello stato moderno e dell’oggi.
La sua multiforme cultura l’ha portato a studiare accuratamente anche il pensiero di Dante. In questo libro Canfora parla di tre uomini cardine della storia romana che sono diventati personaggi della Commedia. Sono Giulio Cesare, Giustiniano e Catone uticenze.
I primi due sono il cardine della storia, almeno quella occidentale. Cesare fu il fondatore dell’impero, colui che, secondo Dante, ha portato la pace nel mondo con l’aquila Romana. Il secondo è il facitore delle leggi. Lo sappiamo tutti è colui a cui si deve il codice di norme che porta il suo nome. Catone invece è il ribelle. È colui che ha scelto di morire suicida pur di manere un civis (un cittadino) della repubblica romana e non sottomettersi a Cesare.
Ecco. La domanda delle domande che si fa Canfora ma non solo lui. Perché Dante, cantore dell’impero, salva e da’ un ruolo così importante, custode del Purgatorio, a Catone pagano e per giunta nemico dell’impero? La risposta che si dà è ci dà Canfora è: Dante ama la libertà al punto da considerare suoi amici anche chi,come Catone, ha una visione dello stato e della vita diversissima dallesule fiorentino, ma comunque animata da voglia di emanciparsi dal potere. La libertà rende chi ci crede persone ,diremmo oggi, per bene. Ecco perché Dante considera il nemico della sua parte, Catone, un giusto. Questo è ciò che prova a dimostrare Canfora con il suo breve saggio.
Noi lettori non possiamo fare altro che assetarci di bellezza e di virtù leggendo la Divina Commedia. Per farlo, per apprezzare la bellezza del divino poema, le parole di Canfora, trascritte in questo suo breve saggio, ci sono certamente d’aiuto.
