Da WhatsApp al blog, dal blog a WhatsApp

di Daniele Santarelli

Questo blog, pur nato da poco e in piena estate, ha in pochissimo tempo catturato interesse e raccolto moltissimi contributi, al punto di pubblicarne diversi al giorno anche in periodo ferragostano. Merito della passione e della dedizione al lavoro dell’ideatore, Armando Pepe, ma un po’ merito anche delle circostanze e del contesto. Non solo l’attualità: il blog è, sì, “esploso”, in coincidenza dell’inaspettata – in tempi così rapidi – e tragica presa di Kabul da parte dei Talebani e vari interventi si sono concentrati sul dramma afghano, analizzandolo in chiave geopolitica e storica. La morte di un grande medico umanitario come Gino Strada, tragicamente concomitante con gli eventi afghani, è stata un ulteriore elemento catalizzatore, scuotendo gli animi.  Ma gli interventi, anche negli ultimi giorni, sono stati variegati, interdisciplinari e perlopiù non connessi con la stretta attualità.

Il blog ha quindi intercettato un bisogno di “comunicare” in modo rapido e incisivo da parte degli studiosi, che evidentemente non aveva altri canali di sfogo (almeno in ambito italiano; altrove la situazione è diversa, si pensi alla “galassia” Hypotheses). Il che è un gran bene, perché un blog come questo permette riflessioni articolate che vadano ben oltre il botta e risposta, gli screzi e le antipatie personali che spesso caratterizzano il mondo accademico, para-accademico e gli studiosi in generale, che qui sono in qualche modo invitati anche a uscire dalla loro torre d’avorio e cimentarsi nel dialogo e nella comunicazione con un pubblico più vasto (oltre che, civilmente, tra loro). Da tempo suggerivo ad Armando Pepe di “trasformare” in un blog le discussioni che avvenivano nel gruppo WhatsApp “Storia Glocale”, attivo ormai da un po’. Quelle discussioni si sono poi riproposte in altri gruppi WhatsApp, specie in quello, molto grande (vi partecipano oltre 200 studiosi), dedicato ai progetti Storia della Campania (www.storiadellacampania.it) e Parresia (https://www.cantierestoricofilologico.it/search/label/Parresia).

Avendo visto negli anni come sono degenerate molte discussioni in mailing list accademiche, tra colpi d’artificio retorici e polemiche strettamente personali che nulla avevano a che fare con la ricerca e con la valorizzazione della cultura e/o dei meriti scientifici,  ritenevo che un gruppo WhatsApp rimanesse troppo simile a una mailing list e pertanto, a meno che non gli si volesse attribuire una funzione di “svago” (possibilmente non in chiave polemica e di sfogo delle proprie frustrazioni), non potesse che servire per scambiare brevi informazioni ed eventualmente documenti, facendo a meno di intavolarvi discussioni destinate a protrarsi senza vincitori né vinti e senza crescita culturale per nessuno. Pertanto, chapeau ad Armando per questa sua bella realizzazione. E approfittiamone per fare professione di onestà intellettuale, scansando i cattivi esempi che abbondano – si pensi alle davvero penose condizioni in cui versano talune società scientifiche di ambito storico, con i loro siti ufficiali e relativi canali di comunicazione! – e mantenendoci stretti i gruppi WhatsApp e le mailing list, ma solo per le funzioni cui sono più congeniali (anche per diffondere notizia delle novità di questo blog, per esempio).

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Una risposta

  1. Salvatore Rigione ha detto:

    Splendida idea, a cui abbeverarsi e cercare di collaborare. Grazie!

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