Cambiare il capitalismo

di Danilo Scappaticci
Nel libro «Missione Economia. Una guida per cambiare il capitalismo. Laterza Editore, 2021» di Mariana Mazzucato (traduzione a cura di Daria Cavallini), di recente pubblicazione, si affronta il tema della ripresa economica nel periodo, anzi nell’era del post- Covid-19, una questione suprema al fine di rilanciare un mondo scosso dalla più devastante pandemia degli ultimi cento anni e lacerato da una nuova guerra fredda che vede contrapposti due blocchi guidati dalla Cina, da un lato, e dagli USA, dall’altro.
Una nuova sfida viene a definirsi dunque nell’immediato, in un tempo storico ancora segnato dall’incertezza dei contagi, dalla fine di una stagione epidemica che è ancora posticipata nel tempo, senza una precisa linea di demarcazione, e in cui, al contrario, la crisi economica derivante dall’evento epidemico ha già prodotto effetti micidiali in termini di deficit pubblico, di perdita di occupazione e di perdita del reddito complessivo.
Un mondo si è chiuso, già pienamente sofferente, devastato dalla crisi climatica e da una globalizzazione selvaggia, che aveva impoverito larghi strati della popolazione occidentale, generando fenomeni di populismo e di rabbia diffusa.
L’Autrice ha indicato come una ripresa post-Covid-19 debba necessariamente assumere la fisionomia di una svolta, di un ripensamento dei modelli di economia sociale e produttiva dominanti negli ultimi decenni; una riflessione già esposta in altre opere e che ha portato la Mazzucato a collaborare con il Governo britannico e con la Commissione europea oltre alla collaborazione avvenuta nel precedente governo del nostro Paese.
Siamo quindi in presenza di una esperta di economia politica e di programmazione degli eventi complessi, una studiosa che da almeno un decennio mette in guardia dalla facile riproposizione di ricette e pratiche già realizzate, le quali hanno generato effetti distorsivi del mercato e della redistribuzione della ricchezza complessivamente prodotta.
In quest’opera il titolo rappresenta un indizio del lavoro che viene ad essere sviluppato, in quanto viene espresso l’auspicabile obiettivo che il mondo occidentale deve darsi nel periodo post-Covid-19, e tale obiettivo diviene ambizioso e necessario ad un tempo: cambiare il capitalismo, renderlo più equilibrato e più efficiente.
Descritto l’obiettivo, in questo saggio l’Autrice, italo-americana impegnata nel mondo accademico britannico, enuncia come si possa cambiare marcia al capitalismo, come si possa dar vita ad un sistema economico che consenta l’affermarsi dell’endiadi “progresso e sviluppo” in un tempo in cui occorre cambiare per sopravvivere e smarcarsi non solo dai danni della pandemia ma anche dal tema complesso derivante dal cambiamento climatico e dall’inquinamento planetario.
Nella storia recente, la Mazzucato trova nello sbarco dell’uomo sulla luna, avvenuto cinquant’anni fa, un esempio cui ispirarsi, non solo a valle, ovvero l’evento simbolico dell’allunaggio, ma soprattutto a monte, ovvero considerando la programmazione quale prodromica a tutto il resto.
La missione Apollo, infatti, fu programmata e realizzata grazie al ruolo attivo e creativo dello Stato e del Governo degli Stati Uniti, i quali scommisero sulla capacità creativa delle varie agenzie presenti nel Paese e, attraverso una riorganizzazione virtuosa, misero a sistema un modello che ha saputo generare innovazione e creatività, che ha saputo valorizzare talenti, esperienze formative e culturali, in una visione organica e non settoriale, dando la possibilità di portare l’uomo sulla luna, di vincere la battaglia spaziale contro il nemico di allora e così generare una serie di competenze che nei decenni successivi hanno invaso il pur affascinate campo dello Spazio, innescando situazioni importanti, che di conseguenza hanno generato progresso e comfort.
L’esempio citato dall’Autrice, che nel libro diviene un fil rouge narrativo, propone quindi un modello alternativo rispetto alle dottrine liberiste fautrici dello Stato leggero; anzi, al contrario, il ruolo dello Stato, e quindi del pubblico, nel nostro futuro torna ad essere decisivo; pertanto ripensare il capitalismo diviene non solo un obiettivo e un’aspirazione, ma diviene anche un percorso dove le agenzie pubbliche, e quindi i Governi e gli Stati sappiano promuovere innovazione, sappiano coltivare talenti, sappiano mettere a sistema le varie occasioni e le varie vibrazioni presenti nella società senza ostacolarle ma, al contrario, valorizzarle.
Uno Stato che sappia programmare e prevedere scenari ancora poco esplorati, o addirittura inediti, potrebbe divenire l’artefice e il volano di uno sviluppo sostenibile che abbia come obiettivo la sopravvivenza del pianeta ed il benessere dei molti.
In questo saggio viene allontanato ogni riflesso utopistico in quanto la consapevolezza della gradualità delle riforme prevale sulla facile passione visionaria di chi propone un cambiamento radicale ed urgente .
Per questi motivi il saggio della Mazzucato risulta essere un utile strumento di riflessione e di lavoro per coloro i quali, impegnati oggi nella gestione e nella programmazione del PNRR , dovranno in tempi brevi riscrivere le regole del sistema economico e, insieme a questo, riscrivere le regole della coesione sociale ed ambientale.
Lo Stato e il ruolo pubblico al centro di una nuova stagione dalla quale usciremo tutti insieme vincitori oppure soccombenti.