Armando Brasini

di Andrea Amoroso

Oggi sono passato per un caffè in un bar storico di Roma che si trova in via IV Novembre e che ho scoperto essere nato per e con il Teatro Drammatico Nazionale di Roma , teatro realizzato dall’architetto Francesco Azzurri nel 1886 e demolito nel 1929 per costruire, su progetto dell’architetto Armando Brasini , la attuale sede INAIL.
Il Brasini fu uno degli architetti più in voga nel ventennio, insieme a Piacentini, Giovannoni , Bazzani , ecc.
Senza voler nulla togliere all’imponenza del “nuovo” edificio mi sono chiesto spesso che cosa avesse fatto di male quel teatro per essere demolito senza esitazioni.
Certo il vicino Eliseo era un concorrente agguerrito e politicamente più sostenuto, ed erano peraltro tempi difficili per il teatro in generale per via dell’avvento e della concorrenza del cinema che il fascismo promuoveva e che lo stesso Duce definiva “l’arma più forte dello Stato”.
Inoltre l’ architettura di quel teatro era all’epoca molto criticata (chissà perché) e lo stesso D’Annunzio definiva quel teatro “una cosa industriale, brutta, meschina…”.
Brasini era peraltro un architetto particolarmente influente ed amato dal Duce , forse anche perché alquanto “visionario” , direi anche troppo.
Lungi da me innescare polemiche trite e ritrite sull’architettura del ventennio , razionalismo incluso , una cosa é certa : dopo le grandi trasformazioni e demolizioni dei Savoia il ventennio fascista ha cambiato significativamente il volto di Roma.

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