Archeologia industriale a Roma

di Andrea Amoroso

A Roma é fatalmente rimasta ben poca archeologia industriale .
Ad esempio della ex raffineria Purfina al portuense non resta alcuna traccia, la Mira Lanza alle spalle di viale Marconi é un area dismessa e abbandonata, oserei dire nel degrado.
Per fortuna c’è la Centrale Montemartini.
Un’altra area interessante é quella della ex SNIA Viscosa, che si trova tra via di Portonaccio e via Prenestina , a meno di 4 km da Termini, dove mi ha portato la mia corsetta della domenica , area dove oggi c’è un laghetto con una curiosa storia. Ho scattato un paio di foto.
L’ area industriale SNIA fu dismessa nel 1954 , e solo molti anni dopo , nel 1990 , fu venduta ad una società immobiliare che doveva costruire un centro commerciale .
Nel 1992 iniziarono lavori di sbancamento per il parcheggio sotterraneo.
A questo punto l’imprevisto.
I progettisti non avevano fatto i conti con la storia del luogo, e le ruspe intercettarono le acque sorgive dell’antico fosso della Marranella e la falda acquifera situata appena qualche metro sotto il piano di campagna.
Era quella che era nota come “acqua bullicante” , cioé “che ribolliva” , a causa della presenza di idrogeno solforato , (l’acqua bullicante dá oggi il nome alla via che é il proseguimento di via di Portinaccio, attraversata la Prenestina).
La società tentó di rimediare all’imprevisto deviando l’acqua nelle fognature , che peró non erano progettate per quel flusso enorme : tentativo fallito dunque e la cosa portó rapidamente all’allagamento di Largo Preneste .
E fu così che si formò il lago, che non é uno stagno perché in perfetto equilibrio idrico grazie alla vena sorgiva. L’acqua é limpida , come si vede dalla foto, e pare sia purissima.
Negli anni a seguire , non senza lunghe battaglie di comitati di cittadini e associazioni ambientaliste , il lago é stato preservato da ulteriori tentativi di cementificazione.
Nel 2020 é stato nominato “monumento naturale” , e rappresenta un’oasi dove la natura si è ripresa i suoi spazi, fauna e flora.
Si potrebbe e si dovrebbe ora migliorare questo spazio facendo di più e di meglio, ma accontentiamoci .

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