Alexandre Grothendieck

di Pietro Pellegrino

Finalmente dopo settimane di attesa è arrivata, direttamente dalla Francia, la mia copia di questa opera immensa e straordinaria.
Si tratta di “Récoltes et semailles”, l’oceanica biografia intellettuale – in francese, lingua che, con pazienza, dovrò mettermi a studiare – di Alexandre GROTHENDIECK (1928-2014) il grandissimo matematico apolide, tedesco di nascita e francese d’adozione, che ha rivoluzionato, da solo, l’idea stessa della matematica nei suoi più intimi fondamenti… Da matricola, all’università, i suoi insegnanti, per saggiarne la profondità ed il genio, subito intuiti, gli avevano dato sei mesi di tempo e quindici problemi di analisi complessa superiore. Alexandre avrebbe potuto sceglierne uno e – in un semestre appunto – provare ad abbozzare un tentativo di soluzione. In dieci giorni il giovane li consegnò tutti e quindici, risolti con soluzioni elegantissime e ardite. Nel 1966 vinse la medaglia Fields, il premio in assoluto più importante ed ambito per un matematico. Nei primissimi anni Settanta, al culmine della notorietà e del prestigio accademici, lasciò ogni incarico e, per ritrovare Dio, la Natura, l’Umanità, si ritirò ad abitare in un borgo sperduto dei Pirenei francesi, vivendo con se stesso alla ricerca della pace spirituale (si nutriva di poco, si cuciva gli abiti da solo, e, forse, era sereno). L’opera finalmente pubblicata da Gallimard – curata magistralmente dalla Professoressa Olivia Caramello, giovanissima matematica categorista piemontese, che inspiegabilmente mi onora della sua amicizia, che ha cattedra anche a Parigi e che di Grothendieck è superba allieva ideale – è imprescindibile. Nello stesso tempo si tratta di una immane biografia di 1500 fitte pagine, di un trattato di geometria algebrica, di una sconfinata marea di suggestioni di ricordi, di aforismi, di intuizioni che hanno fatto la storia della matematica recente. E’ anche un libro di spiritualità prima laica e religiosa poi, posto che negli ultimi anni della sua travagliata vita Grothendieck iniziò profondamente a credere nel Dio dei Cristiani, cercandolo prepotentemente. Un grandissimo dono editoriale in questi tempi davvero bui…

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