ALEISTER CROWLEY detto “LA GRANDE BESTIA”

di Gian Ruggero Manzoni
CHE SAPPIATE – ALEISTER CROWLEY detto “LA GRANDE BESTIA”
“Mago” e fondatore del credo definito “Thélema” (cioè della “Vera Volontà”), esoterista, occultista, intellettuale coltissimo, fra i grandi maestri dell’Ordine Ermetico dell’Alba Dorata (Golden Dawn), viaggiatore, alpinista, letterato, uomo dalle energie spaventose, agente segreto, il britannico Aleister Crowley (Leamington Spa, 1875 – Hastings, 1947) ha impattato quanto pochi altri sull’immaginario del suo tempo e oggi giganteggia in ambito culturale, in un “Sabba” di riedizioni delle sue opere, saggi critici, citazioni in romanzi, apparizioni in film. Un aspetto affascinante e assai meno esplorato di Crowley riguarda il suo rapporto con la letteratura, come scrittore, ma, soprattutto, come personaggio. Le sue opere da un lato sfidano la letteratura alta, da Somerset Maugham a Pessoa, da Hemingway a Sciascia, dall’altro, persino in quelle più popolari, si aprono a questioni di ampio interesse, sia nei rapporti con altri letterati e pensatori di fama, esoterici a loro volta, quali William Yeats, Arthur Conan Doyle, Arthur Machen, Edward Waite, Christopher Isherwood, Helena Petrovna Blavatsky, Lafayette Ron Hubbard (fondatore di Scientology), col quale poi litigò, sia verso cerchie filosofiche e artistiche di svariatissimo genere. In Italia, nel 1920, si stabilì nella Villa Santa Barbara, a Cefalù, in Sicilia, dove istituì il suo Centro Mondiale del Sapere, con la comune di “Thélema”, luogo in cui visse, in completa bisessualità, con alcuni seguaci, prima di essere espulso ufficialmente dal territorio nazionale, per antifascismo, in realtà a causa di una morte sospetta legata alle pratiche ritual-sacrifical-sessuali svolte nella villa poi denominata: l’Abbazia. In quel luogo egli fece rivivere l’antico culto di Seth o dello Shaitan, gemello di Horus, il dio che in tempi più tardi, quando il Cristianesimo ebbe imposto la sua supremazia, venne considerato sinonimo di Satana. Laureatosi a Cambridge in Letteratura Inglese, si sposò nel 1903 con la veggente Rose Edith Kelly e nel 1904 fu iniziato alla Massoneria. Tentò di avvicinare il filosofo mistico Georges Ivanovič Gurdjieff, ma quest’ultimo non lo volle incontrare, definendolo “un ciarlatano, un vero cialtrone, in mano al Maligno”, al che Aleister Crowley rispose inviando una maledizione mortale al pensatore armeno, il quale, però, gli sopravvisse. Nel 1930, a Lisbona, incontrò, divenendone amico, il poeta Fernando Pessoa. Durante la Seconda Guerra Mondiale alcuni personaggi illustri, tra cui lo scrittore Ian Fleming, affermarono che Crowley avesse aiutato l’MI5 (Military Intelligence, Sezione 5 – controspionaggio interno inglese) in alcune operazioni riguardanti il neutralizzare agenti segreti nazisti presenti in suolo anglo-scozzese. La “Grande Bestia” considerava Hitler un “mago nero”, ma di infimo potere (“un mago da fiera paesana”), così che mai volle incontrarlo, sebbene il Führer più volte espresse il desiderio di parlare con lui, invitandolo a Berlino. Nel corso della sua vita Crowley fece largo uso di droghe, in particolare di eroina e di morfina, con le quali iniziò a rapportarsi per tenere curata la tremenda asma e la bronchite cronica delle quali soffriva. Il suo ultimo dottore, un medico di nome Thomson, morì il giorno dopo la morte di Crowley e questo permise ai giornali di speculare sulla eventualità che la “Grande Bestia del 666” avesse lanciato una maledizione sullo stesso. Il corpo del “mago” fu cremato il 5 dicembre 1947 a Brighton.
«La pia finzione secondo cui il signore del male non esiste lo rende soltanto vago, enorme e minaccioso più che mai» (Aleister Crowley)