Agroalimentare

di Mimmo Pelagalli 

Con il nuovo governo il Ministero delle Politiche Agricole Agroalimentari e Forestali cambia denominazione in Ministero dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare. Il copyright è stato rivendicato sin da oggi dall’organizzazione sindacale agricola Coldiretti, per bocca del suo presidente, Ettore Prandini, uomo in quota Lega, che nel totoministri dei giorni scorsi era più volte apparso come possibile nuovo titolare dell’oggi ex Mipaaf. In molti si chiedono cosa significhi Sovranità alimentare. E’ un concetto positivo nato molti anni fa e definitivamente codificato nel 2007, durante il Forum internazionale sulla Sovranità Alimentare che si tenne nel Mali, al quale parteciparono 500 organizzazioni agricole e della società civile provenienti da 89 Paesi. Eccone la definizione data dalla Dichiarazione di Nyéléni: “La sovranità alimentare è il diritto dei popoli ad alimenti nutritivi e culturalmente adeguati, accessibili, prodotti in forma sostenibile ed ecologica, ed anche il diritto di poter decidere il proprio sistema alimentare e produttivo. Questo pone coloro che producono, distribuiscono e consumano alimenti nel cuore dei sistemi e delle politiche alimentari e al di sopra delle esigenze dei mercati e delle imprese. Essa difende gli interessi e l’integrazione delle generazioni future. Ci offre una strategia per resistere e smantellare il commercio neoliberale e il regime alimentare attuale. Essa offre degli orientamenti affinché i sistemi alimentari, agricoli, pastorali e della pesca siano gestiti dai produttori locali. La sovranità alimentare dà priorità all’economia e ai mercati locali e nazionali, privilegia l’agricoltura familiare, la pesca e l’allevamento tradizionali, così come la produzione, la distribuzione e il consumo di alimenti basati sulla sostenibilità ambientale, sociale ed economica. La sovranità alimentare promuove un commercio trasparente che possa garantire un reddito dignitoso per tutti i popoli e il diritto per i consumatori di controllare la propria alimentazione e nutrizione. Essa garantisce che i diritti di accesso e gestione delle nostre terre, dei nostri territori, della nostra acqua, delle nostre sementi, del nostro bestiame e della biodiversità, siano in mano a chi produce gli alimenti. La sovranità alimentare implica nuove relazioni sociali libere da oppressioni e disuguaglianze fra uomini e donne, popoli, razze, classi sociali e generazioni. “

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