Agamennone di Eschilo

di Renzo Tosi 

Se si studia un testo teatrale è necessario cercare di porsi nei panni dello spettatore. Nella parodo dell’Agamennone di Eschilo, ad es., un genitivo che significa “dalla / della guerra” si trova in una posizione in cui può legarsi a un aggettivo precedente, che vale “che non hanno pagato il debito”, quindi “che non hanno compiuto il dovere” o a un participio successivo che equivale a “rimasti a casa”. Dubito che uno spettatore si sia mai posto il problema dell’esatta dipendenza grammaticale come facciamo noi filologi: il pubblico invece sarà stato coinvolto dall’intera espressione e grazie a essa avrà identificato il Coro in un gruppo di vecchi, che non avevano potuto compiere il dovere di combattere ed erano rimasti a casa.

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