A proposito della trasmissione RAI su Ragusa

di Giuseppe Barone

La trasmissione su RAI 1 di ieri dedicata a Ragusa mi è sembrata deludente e falsa sotto il profilo storico e culturale. So che molti non saranno d’ accordo con queste critiche, poiché per loro sarebbe bene che “se ne parli comunque“.


Ma proprio questo è il punto. Il cosiddetto “marketing territoriale” non può giustificare tutti gli errori, le inesattezze, le assenze, le grossolane mistificazioni che hanno mortificato il ricco patrimonio dei caratteri originali della città.

Ragusa non ha solo gli Arezzo (benemeriti!) , ma aristocrazie virtuose ed élite colte e dinamiche che hanno fondato altre città, vicende straordinarie di imprenditori e scienziati, una storia urbanistica del Novecento unica nel Mezzogiorno, uno sviluppo locale “modello” e tante altre “bellezze” trascurate pur di raccontare le trite lotte tra sangiorgiari e sangiovannari o di storpiare l’ etimologia di Donnafugata per inventare episodi leggendari su Bernardo Cabrera.


Un racconto sbagliato dietro belle immagini. E così il servizio pubblico veicola messaggi fasulli che moltiplicano superficialità ed ignoranza. Non è purtroppo la prima volta e non saràl’ ultima.

Ma questa lettura “esotica” della Sicilia non serve al turismo consapevole del XXI secolo. Non è un marketing territoriale degno di RAI 1. E ben altro si merita Ragusa.

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