A Lisbona
di Monsignor Valentino Di Cerbo
Mi trovo nel Centro CARLOS PAREDES della Città di Lisbona (periferia di recente costruzione abitata prevalentemente da Portoghesi oriundi delle ex Colonie) con altri due Vescovi (Mons. Stefano Manetti di Fiesole e Mons. Michele Fusco di Sulmona) e più di trecento ragazzi, provenienti da varie regioni d’Italia: Sardegna, Toscana e Puglia, per un momento di catechesi.
Ragazzi coraggiosi che dopo la grande festa degli Italiani di ieri, in riva all’Atlantico, conclusasi molto tardi, sono qui – puntualmente!-per questo momento meno spettacolare, ma più intenso e impegnativo.
Come al solito siamo circondati dalla cordialità e dall’affetto di giovani volontari portoghesi, che ci fanno capire con i loro gesti, la loro disponibilità e i loro sorrisi che il cristiano è uno che fa casa, che costruisce “Noi”, come ieri sera (insieme ad altri) ci ha ripetuto con il suo sorriso e la sua faccia pulita la giovane attrice Giusy Buscemi, che non si è vergognata di usare parole come “marito”, “moglie”, “famiglia”, “figli” (ne ha tre) e di parlale di Dio e della “buona battaglia” della vita che tutti siamo chiamati a combattere e a vincere.
Questi giovani che ieri sera mi hanno fatto sentire un uomo del passato con i loro gesti e i loro canti, oggi mi fanno sentire un piccolo fratello ammirato di fronte al loro impegno e alla loro serietà. Come è stato detto, loro non sono il futuro, ma l’oggi, che invita (senza isolarci e senza nostalgie del passato) a combattere insieme la buona battaglia della vita, costruendo l’oggi per farne un tempo carico di bene e di speranza, gettando in terra il nostro piccolo seme e affidandoci alle mani e al cuore di Dio.
Foto 1 Catechesi del Centro Paredes del 3.08.2023
Foto 2-3: Festa degli italiani in riva all’Atlantico: palco e partecipanti.
